S. Nicola di Bari

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San Nicola di Bari, noto anche come san Nicola di Myra, san Nicolao, san Nicolò, è stato un vescovo greco di Myra, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e da diverse altre confessioni cristiane. Viene considerato un santo miroblita.

Il culto si diffuse dapprima in Asia Minore (nel VI secolo a Costantinopoli gli furono dedicate 25 chiese), con pellegrinaggi alla sua tomba, posta fuori dell’abitato di Myra. Numerosi scritti in greco e in latino ne fecero progressivamente diffondere la venerazione verso il mondo bizantino-slavo e in Occidente, a partire da Roma e dal Meridione d’Italia, allora soggetto a Bisanzio.

San Nicola è così diventato già nel Medioevo uno dei santi più popolari del cristianesimo e protagonista di molte leggende riguardanti miracoli a favore di poveri e defraudati.
Si narra che Nicola, venuto a conoscenza di un ricco uomo decaduto che voleva avviare le sue tre figlie alla prostituzione perché non poteva farle maritare decorosamente, abbia preso una buona quantità di denaro, lo abbia avvolto in un panno e, di notte, l’abbia gettato nella casa dell’uomo in tre notti consecutive, in modo che le tre figlie avessero la dote per il matrimonio.
Un’altra leggenda narra che Nicola, già vescovo, resuscitò tre bambini che un macellaio malvagio aveva ucciso e messo sotto sale per venderne la carne.
Per questi episodi san Nicola è ritenuto un santo benefattore e protettore, specialmente dei bambini.

La Chiesa cattolica lo ricorda il 6 dicembre come memoria facoltativa nel calendario romano generale. Localmente il santo è ricordato anche l’8 maggio.

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